L’assessorato ai Servizi Socio Educativi ha promosso il progetto “Affidarsi”: attenzione anche
alle tematiche dell’abuso e del maltrattamento sulle donne e sui bambini
Molfetta si conferma ancora in prima linea nelle politiche di promozione dell’affido e dell’adozione familiare, così come nella lotta agli abusi e ai maltrattamenti su donne e minori. Si tratta di un impegno positivo che contraddistingue l’ambito territoriale di Molfetta in tutta la regione (già nel 2008 il rapporto regionale “Minori fuori famiglia” segnalava l’ambito di Molfetta come quello che “presenta la più alta percentuale di affidi”). L’azione di contrasto del disagio minorile è stato ulteriormente potenziato in questi ultimi anni grazie anche all’attivazione di equipe integrate multidisciplinari e al progetto “Affidarsi”, percorso di formazione e sensibilizzazione che vede protagonisti l’assessorato ai Servizi Socio-Educativi del Comune di Molfetta, le famiglie e i docenti delle scuole della città.
Il percorso di sensibilizzazione si è svolto nei mesi scorsi attraverso una serie di incontri tematici scuola-famiglia. Angela Panunzio, responsabile dell’unità operativa Minori dell’assessorato ai Servizi Socio-Educativi e Claudia Aufieri, psicologa del centro comunale per le famiglie “Liberitutti” (gestito dalla cooperativa “Shalom”), hanno incontrato docenti e genitori della scuola secondaria di primo grado “Giovanni Pascoli” e gli alunni delle classi quarte del circolo didattico “don Cosmo Azzollini”. Il percorso si basa sull’organizzazione all’interno delle classi di giochi di gruppo e altre attività didattiche (tra cui proiezioni di video e disegni) che permettono ai bambini di esprimere i propri bisogni, di conoscere più da vicino la realtà dell’accoglienza e li rendono consapevoli dei loro diritti. Il percorso formativo rivolto agli adulti, invece, approfondisce temi poco dibattuti quali il disagio minorile, le diverse forme di abuso e di maltrattamento sulle donne ed i bambini, l’importanza dell’affidamento familiare e la sua regolamentazione, la conoscenza dei vari servizi di sostegno e prevenzioni attuati dal Comune di Molfetta nell’ambito del Piano Sociale di Zona.
L’obiettivo è quello di deistituzionalizzare l’accoglienza dei minori a rischio. Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Provinciale Politiche Sociali sui “Minori fuori famiglia” (edizione 2010), l’ambito di Molfetta mantiene nella provincia di Bari una delle più alte percentuali di affidi rispetto al totale dei minori fuori famiglia (67%). «Nell’ambito delle buone pratiche realizzate dall’amministrazione comunale per la tutela dei minori, l’affido familiare è una strada privilegiata in quanto offre ai bambini in difficoltà una chance in più di crescere sani in un contesto familiare adeguato» sottolinea l’assessore ai Servizi Socio-Educativi Luigi Roselli. «Oltre a essere un’alternativa alla custodia dei minori in istituto, l’affido parte dalla individuazione delle condizioni di bisogno dei nuclei familiari di origine e prevede dunque misure di sostegno a loro favore. I genitori di origine, inoltre, vengono affiancati dalle stesse famiglie affidatarie nonché dal Servizio Sociale comunale per portare avanti insieme un percorso di recupero.»
Il progetto “Affidarsi” rappresenta un vero e proprio investimento anche per il futuro degli affidi e delle adozioni: in un questionario distribuito durante gli incontri, infatti, i docenti e i genitori hanno espresso l’eventuale disponibilità a partecipare a ulteriori percorsi formativi o addirittura a effettuare una vera e propria esperienza di affido. In un contesto sociale complesso come quello attuale diventa cruciale per il nostro territorio continuare a promuovere il tema dell’affido e acquisire nuove disponibilità da parte delle famiglie. «L’esperienza dell’affido è una delle forme più significative di intervento in favore dei minori» concorda il dirigente del settore Socio-Educativo, Giusi de Bari «la nostra scelta è di integrarlo nell’ambito di una più ampia strategia di aiuto all’infanzia mirata all’assistenza domiciliare alle famiglie e ai bambini (home-maker); all’ascolto e alla consulenza psicologica nelle scuole; all’inserimento dei minori in contesti formativi e aggregativi come quelli offerti dai Centri Aperti Polivalenti comunali; al sostegno alla genitorialità offerto dal Centro per le Famiglie e a tutte le attività di sostegno scolastico e ludico-sportive che già promuoviamo.»
Palazzo di Città, 28 agosto 2012
Ufficio Stampa Comune di Molfetta