“Per non dimenticare”, Livorno ieri ha ricordato la tragedia del Moby Price, il più grande disastro della marineria Italiana del dopo guerra in tempo di pace. Al 25° anniversario della tragedia del traghetto che il 10 aprile del 1991 in seguito alla collisione nel porto di Livorno con la petroliera Agip Abruzzo, finì distrutto tra le fiamme.
“Qui a Livorno la chiamano ‘strage’ 140 morti, un solo sopravvissuto il mozzo Alessio Bertrand, oggi ancora senza colpevoli. Vittime di un soccorso arrivato solo dopo un’ora e 25 minuti a soli 2,6 miglia dal porto di Livorno. Abbiamo il dovere di ricordare tutti i nomi dei 65 marittimi e 75 passeggeri, uomini, donne, giovani e bambini si c’erano anche dei bambini, che chiedono Verità e Colpevoli di una strage”, racconta il Consigliere Giovanni Facchini.
Anche Molfetta piange i sui figli: i motoristi Giovanni Abbattista (46 anni) e Natale Amato (53) e il personale di cucina Giuseppe de Gennaro (29) e Nicola Salvemini (36).
”Alle famiglie molfettesi delle vittime del Moby Prince, che oggi ricordano con lo stesso dolore di venticinque anni fa i loro cari e tutte le vittime del 10 aprile 1991 vorrei dire che non sono sole, e non lo saranno. Verità e giustizia sono valori Istituzionali, ed occorre sostenerli in ogni istante per il bene del Paese, affinchè non ci siano mai più disastri dolorosi come questo”, aggiunge Facchini.
“In questo 25° anniversario della tragedia è stato un onore ascoltare le parole del sindaco e delle istituzioni toscane. Ma ancora più emozionante è stato conoscere l’unico sopravvissuto a questa grande ingiustizia e i parenti che mostravano con lacrime orgogliose le foto dei loro cari e chiedevano giustizia”, ricorda Onofrio Pappagallo.
Ieri a Livorno è stato inaugurato un monumento in memoria delle vittime e il Senato della Repubblica ha istituito una Commissione Parlamentare d’inchiesta che chiarisca la vicenda, che per i Tribunali è stata archiviata perché il “Fatto non sussiste”.
Molfetta, 11 aprile 2016