Accolta l’istanza cautelare nel giudizio contro la Regione Puglia:
il progetto di 4 milioni di euro era stato escluso dai finanziamenti
Anche per l’ampliamento della zona artigianale è stata necessaria un’ordinanza del Tar Puglia per impedire che la Regione Puglia tagliasse fuori Molfetta da importanti finanziamenti. Dopo il caso dei fondi Pirp per il recupero del quartiere Madonna dei Martiri – riconosciuti al Comune di Molfetta solo dopo diversi ricorsi contro la Regione Puglia – questa volta l’illegittima esclusione ha riguardato un altro progetto comunale di circa 14 milioni di euro destinato alla nuova zona artigianale di Molfetta. E anche in questo caso i giudici amministrativi della Seconda Sezione del Tar Puglia hanno accolto l’istanza cautelare proposta dal Comune di Molfetta contro la Regione Puglia per preservare la quota di finanziamento richiesta, pari a 4 milioni di euro.
In particolare, con ordinanza n. 358/2011 la seconda sezione del Tar Puglia, presieduta dal dott. Antonio Pasca, ha ordinato la sospensione della graduatoria regionale nella parte che riguarda l’esclusione di Molfetta dai finanziamenti del bando “Iniziative per le infrastrutture di supporto degli Insediamenti Produttivi” (fondi europei FESR, linea di intervento 6.2, azione 6.2.1). La Regione Puglia è anche stata condannata al pagamento delle spese legali in favore del Comune di Molfetta.
«Ormai la volontà pervicace della Regione Puglia di contestare infondatamente le progettualità presentate dal Comune di Molfetta ha superato ogni limite di tollerabilità», commenta il sindaco di Molfetta Antonio Azzollini. «Al di là dei risvolti giudiziari che sistematicamente vedono prevalere il Comune di Molfetta, il risultato più grave è che l’azione della Regione finisce per rallentare lo sviluppo urbanistico ed economico della città, in particolare nelle aree produttive.»
L’assessore alle Attività Produttive, Michele Palmiotti, conferma che «il piano di ampliamento della zona artigianale e le procedure per gli insediamenti nella nuova zona Pip proseguono regolarmente senza soluzione di continuità. Gli imprenditori che già operano e quelli che opereranno in futuro nelle aree produttive di Molfetta potranno disporre delle infrastrutture e dei servizi necessari per dare valore ai loro investimenti e supportare l’occupazione giovanile.»
Palazzo di Città, 28 aprile 2011
Ufficio Stampa Comune di Molfetta
APPROFONDIMENTO
TUTTE LE TAPPE GIUDIZIARIE CHE HANNO PORTATO ALLA SENTENZA TAR 358/2011
Il nuovo caso di esclusione di Molfetta dai finanziamenti regionali inizia con la decisione dell’amministrazione guidata dal sindaco Antonio Azzollini di partecipare al bando regionale “Iniziative per le infrastrutture di supporto degli Insediamenti Produttivi” (fondi europei FESR, linea di intervento 6.2, azione 6.2.1) per l’erogazione del predetto contributo di 4 milioni di euro, necessario per l’ampliamento della nuova zona artigianale. I primi ostacoli cominciano a maggio dell’anno scorso quando la Regione Puglia considera “non valutabile” il progetto molfettese. Motivazione subito contestata dal Comune che otteneva così la riammissione del progetto in graduatoria.
Il problema, però, si ripresenta quando nella stessa graduatoria definitiva il progetto della nuova zona artigianale di Molfetta compare sì, ma non in posizione utile per ottenere effettivamente il finanziamento. Ed è così che il Comune di Molfetta è costretto a ricorrere di nuovo al Tar Puglia nel mese di novembre dell’anno scorso.
Con ordinanza n. 913/2010 del 3.12.2010 il TAR, in accoglimento dell’istanza del Comune, dispone un riesame della proposta di finanziamento “alla luce dei motivi di ricorso”. In sede di riesame, a gennaio 2011, la Regione conferma il punteggio originario conseguito dal Comune, non ideoneo a consentire l’ammissione al finanziamento; la stessa Regione, inoltre, ribadisce che lo stesso progetto molfettese sarebbe comunque condizionato al previo parere favorevole dell’Autorità di Bacino.
Il Comune, pertanto, sempre rappresentato dall’avvocato Carlo Tangari, propone un nuovo ricorso contro la Regione e ancora una volta vede accolte le proprie ragioni. In particolare, sono due i punti fondamentali dell’ultima ordinanza n. 358/2011 del 20 aprile scorso: in primo luogo, si precisa che il preventivo parere favorevole da parte dell’Autorità di Bacino “non costituisce una condizione di ammissione delle opere al finanziamento”; poi, in un secondo passaggio, i giudici amministrativi espressamente affermano che “appaiono opinabili anche le ragioni per le quali la Regione ha omesso di attribuire al progetto del Comune di Molfetta il punteggio relativo alle infrastrutture per conciliazione e quello relativo alla sostenibilità finanziaria”.
Con la stessa pronuncia, quindi, il TAR ha disposto “l’accantonamento delle somme corrispondenti al finanziamento del progetto di che trattasi”.