Settore pesca in rivolta: la giunta comunale vara una delibera per chiedere la sospensione delle nuove norme europee
Dopo l’incontro con armatori e pescatori, il sindaco Antonio Azzollini propone una rinegoziazione del regolamento europeo: «Non ci sono margini per misure tampone. Abbiamo bisogno di dodici mesi di sospensione.»
«Il regolamento europeo che introduce nuove regole nel settore della pesca è radicalmente sbagliato. Pur partendo da una premessa condivisibile, la necessità di favorire il ripopolamento delle specie marine, le nuove norme rischiano di mettere in ginocchio in maniera irreversibile per le marinerie italiane che operano in Adriatico e nel Mediterraneo.» Lo ha affermato il sindaco di Molfetta, senatore Antonio Azzollini, che ieri sera ha incontrato, nella sede molfettese di Assopesca, le delegazioni di armatori e pescatori appartenenti alle marinerie del nord e sud barese (Molfetta, Monopoli, Mola, Santo Spirito, Giovinazzo, Trani, Bisceglie, Barletta). L’amministrazione comunale di Molfetta questa mattina ha votato una deliberato con la quale si chiede al Governo nazionale “che si faccia promotore nei confronti dell’Unione Europea della richiesta di immediata sospensione del regolamento europeo CE n. 1967/2006 per un periodo di almeno dodici mesi, necessario a riaprire in sede comunitaria un negoziato che tanga conto organicamente dei problemi della pesca mediterranea e in particolare di quella adriatica”.
“Le marinerie dell’Adriatico – si legge ancora nella delibera – a seguito della sperimentazione avviata con le nuove reti da pesca e dei risultati negativi ottenuti, sono entrate in agitazione minacciando astensioni dell’attività di pesca, il che creerebbe ulteriori disagi a un’economia già provata dalla crisi internazionale con conseguente aumento della disoccupazione oltre che disagi alle abitudini e tradizioni alimentari locali”.
«Porterò all’attenzione del ministro Giancarlo Galan – annuncia il sindaco di Molfetta – la necessità di sospendere per dodici mesi l’entrata in vigore delle nuove regole. Non ci sono né tempo né margini per misure tampone. C’è bisogno di riflettere serenamente sul futuro di questo settore e rinegoziare l’attuale regolamento che mi pare tarato sulle caratteristiche delle flotte atlantiche senza tener conto delle peculiarità della pesca in Adriatico e nel Mediterraneo. Per di più, al danno si potrebbe aggiungere la beffa di trovare nei nostri mercati pesce di piccola taglia importato da altri paesi non europei. »
Intanto, la protesta continuerà a oltranza, avvertono i lavoratori. Oltre cinquanta motopescherecci restano fermi nel porto di Molfetta e centinaia di pescatori appartenenti alle marinerie del nord e sud barese sono riuniti in assemblea permanente.
Palazzo di Città, 4 giugno 2010
Ufficio Stampa Comune di Molfetta