Molfetta, 16 settembre 2013
Cari studenti,
Cari Dirigenti e insegnanti,
Cari lavoratori del personale ATA,
inizia oggi un nuovo anno scolastico nella nostra città e vivo anch’io, con voi, l’emozione dell’esordio. Per voi è il primo giorno di scuola dopo le settimane di pausa estiva. Per me è il primo giorno di assessore alla scuola e di sindaco di una città che da alcune settimane ha una nuova amministrazione impegnata a promuovere una scommessa appassionante: ripartire dal coinvolgimento degli studenti e dei docenti nella costruzione del futuro della nostra comunità.
Nelle scuole di Molfetta si immaginano e si vivono esperienze che dobbiamo avere il coraggio e la sapienza di mettere in contatto con tutta la vita della città. Penso ai percorsi di mobilità sostenibile come il Piedibus, ai numerosi percorsi di educazione ambientale, agli scambi tra alcune scuole e le associazioni sportive cittadine e a molte altre cose.
Dalle scuole per l’infanzia agli istituti superiori, i docenti sono impegnati a disegnare percorsi didattici sempre più supportati dall’innovazione tecnologica e dalla sfida dell’intreccio con il mondo della formazione che costituiscono per le famiglie il rafforzamento dell’identità, dell’attitudine alla socialità e dell’educazione culturale, sentimentale, civica e professionale dei figli.
La scuola è il luogo degli incontri della vita: un amico di banco inseparabile, un maestro o un professore che ci trasmette l’amore per un libro indimenticabile o per una materia che un giorno, prima o poi, sarà fondamentale per il lavoro che faremo da grandi. La scuola è anche il luogo dove imparare le basi della convivenza, della solidarietà, della promozione dei sani e corretti stili di vita. La scuola, infine, è il luogo dove imparare la grammatica dell’accoglienza delle fragilità e della contaminazione virtuosa con chi è diverso da noi: il compagno disabile ha un giardino di insegnamenti da trasmettere e da accogliere, così come i tanti bambini e ragazzi che vengono da famiglie nate lontano dalla nostra Molfetta (l’Albania, la Romania, il Marocco, la Cina, il Senegal) e che possono arricchirci e trascinarci oltre la pigrizia del nostro provincialismo.
La sfida delle scuole che oggi riaprono le loro porte è questa: essere laboratori vivaci e sperimentali di forme avanzate di convivenza sociale, all’insegna dell’integrazione e della contaminazione tra modelli di vita e di sviluppo capaci di comporsi e migliorarsi nello scambio.
Questa amministrazione sarà in ascolto della musica buona di una scuola capace di essere l’avanguardia del cambiamento e del miglioramento di questa comunità. E come sindaco sappiatemi impegnata in prima linea nella costruzione di un’edilizia scolastica sicura, nell’ampliamento dei servizi e nella promozione di eventi culturali capaci di accrescere l’educazione civica degli studenti.
Con l’ambizione di costruire una rete di scuole capaci di parlarsi fra loro e di scambiare in un processo di osmosi relazionale continua il meglio delle proprie esperienze e soprattutto capaci di aprirsi al resto della città, che dell’energia pulita che ogni giorno si produce tra banchi e lavagne ha urgente bisogno per riattivare la propria voglia di costruire collettivamente un futuro comodo e giusto, a misura dei bisogni e dei sogni di tutti noi, con lo scopo – per citare il nostro caro Vescovo, don Luigi Martella – di “liberare questo mondo e renderlo più vivibile”.
Il Sindaco
– Paola NATALICCHIO –