Il 31 dicembre la Marcia della pace organizzata ogni anno da Pax Christia si terrà a Molfetta. L’ufficializzazione è arrivata oggi direttamente da monsignor Giovanni Ricchiuti, Presidente del Consiglio nazionale dell’Associazione e vescovo della diocesi di Altamura-Gravina, in occasione dell’inaugurazione dell’Ostello dell’accoglienza, dedicato al piccolo Aylan Kurdi, il bambino morto nella traversata tra Kos e Bodrum.
“Siamo felici di poter riportare a Molfetta la marcia della Pace e ci mobiliteremo per accogliere i pellegrini che giungeranno da tutta Italia. L’ultima volta sono stati richiamati nella nostra città nel 1992 da don Tonino Bello di ritorno da Sarajevo che la concluse con un indimenticabile discorso alla Parrocchia Cuore Immacolato di Maria”, ricorda il sindaco di Molfetta Paola Natalicchio.
“Ringrazio Mons. Ricchiuti – aggiunge il Sindaco – la nostra Diocesi che ha accompagnato un anno fa, con il compianto don Gino e oggi con don Mimmo, la nostra richiesta di riportare la marcia a Molfetta. La domanda di accoglienza oggi non arriva dai Balcani come vent’anni fa ma dall’Africa e dal Medio Oriente, e abbiamo il dovere ancora una volta di spalancare le nostre porte, sottraendoci dal dibattito populista alla Matteo Salvini. Molfetta ripudia l’idiozia, il razzismo e spalanca le porte all’integrazione, alla non violenza e alla pace”.
A partire da un gesto concreto che per il terzo anno consecutivo vede il Comune impegnato nell’ostello dell’accoglienza, una tensostruttura dedicata a migranti e ambulanti per i giorni della Festa Patronale, attrezzata con letti dove passare la notte, bagni, docce, un’area bambini. L’ostello è gestito dai volontari del Forum Molfetta accogliente, nato a ottobre del 2013 dopo la positiva esperienza della Festa Patronale, di cui fanno parte Agesci, Cngei, Amnesty, Emergency, Comitando, Azione Cattolica, Croce Rossa, Fidapa, Consulta femminile, Unesco, Salesiani, Auser.
“Fuori dalle emergenze e dai titoli di giornali – conclude il sindaco Natalicchio – diamo un segnale concreto assieme ai volontari, accogliamo dignitosamente gli ambulanti che vengono qui a rendere gioiosa la nostra fiera offrendo un posto dove dormire con i loro bimbi. Ci aiuta a mantenere il decoro ma è anche un gesto simbolico perché a Molfetta nessuno è straniero”.