Consorzio Asi, il sindaco Natalicchio: “Ritrovare nuovo equilibrio tra politica e imprese”

consorzio_asi_“Apprendo dal Presidente del Consiglio di amministrazione dell’Asi, Nicola Martinelli, che dopo la diffida del Comune di Molfetta sulla sua evidente incompatibilità, Antonio Azzollini si è dimesso dal Cda dell’Asi. Un gesto tardivo”. Così il sindaco di Molfetta Paola Natalicchio commenta la notizia delle dimissioni, arrivate dopo aver sollevato la questione nelle assemblee dei soci e la recente attivazione  di una azione legale in via stragiudiziale per ripristinare la legittima composizione del Consiglio di Amministrazione del Consorzio A.S.I. di Bari, del quale fa parte il sen. Antonio Azzollini, eletto a novembre del 2011 (quando era sindaco di Molfetta) e in carica fino a ieri nonostante la sopravvenuta incompatibilità.

L’art. 13 dello Statuto dell’ASI dispone espressamente che non può ricoprire la carica di componente del CdA chi si trovi in condizione di incompatibilità a ricoprire la carica di Sindaco di uno degli Enti consorziati.
L’art. 13, comma 3, del D.L. 13/08/2011 n. 138 convertito con la Legge 14/09/2011 n. 148, sancisce che le cariche di deputato o di senatore sono incompatibili con qualsiasi altra carica pubblica elettiva di natura monocratica relativa ad organi di governo di enti pubblici territoriali aventi popolazione superiore a cinquemila abitanti.

“Molfetta – spiega Natalicchio – dal 2013 ha vissuto il paradosso di essere rappresentato dall’ex sindaco in consiglio di amministrazione e dall’attuale sindaco in assemblea. Un assetto che ha impedito ogni forma di dialogo, anche perché le pochissime decisioni prese in questi anni dal cda Asi sono state prese a porte chiuse, con il grande fallimento sul tema della mitigazione idraulica, sui cui l’Asi ha interrotto la progettazione per ragioni che ancora non ci sono chiare e di cui chiederemo conto in ogni sede”.

“Alle dovute dimissioni di Azzollini – aggiunge il sindaco di Molfetta – si affiancano quelle di Domenico De Bartolomeo, che ha con coraggio evidenziato l’assenza di ascolto degli imprenditori nell’attuale Cda. Non sono tuttavia d’accordo con la sua proposta di amministratore unico perché il governo di un consorzio così complesso come l’Asi non può essere accentrato né dalla politica né dall’impresa. Bisogna cercare e trovare rapidamente un nuovo rispettoso equilibrio tra le esigenze di sviluppo sostenibile della città e i bisogni del mondo economico.

I Comuni devono rimanere rappresentati, perché dall’Asi passano scelte come i piani urbanistici, le opere di mitigazione idraulica, le grandi manutenzioni, le infrastrutture digitali.  Sono convinta che le imprese devono recuperare la dignità e la centralità che hanno perso nel tempo. E l’Asi deve tornare un laboratorio operativo capace di promuovere servizi e sviluppo per le zone industriali di Bari e Molfetta, tra le più importanti dell’intero Meridione”.

Molfetta, 26 gennaio 2016

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