“Pietre d’inciampo”, davanti alle quali fermarsi, riflettere e fare memoria. È questa la prima delle iniziative dell’amministrazione Natalicchio in occasione della Giornata della Memoria 2016, celebrata il 27 gennaio di ogni anno “in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti”. Per ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio.
“Fra gli intellettuali che condussero coraggiosamente la loro battaglia antifascista – ricorda l’assessore alla cultura Betta Mongelli – si distinsero le figure luminose di Gaetano Salvemini e Tommaso Fiore. Quest’anno vogliamo ricordarci di questi costruttori di democrazia ponendo una pietra d’inciampo in loro onore, per restituire alla città e soprattutto alle giovani generazioni, così lontane da quegli eventi, la memoria e il rispetto per il valore simbolico dei luoghi stessi”.
Una mattonella artistica realizzata da Vallarelli verrà collocata davanti al Liceo Classico “L. Da Vinci” che fu testimone dell’impegno civile e democratico del professor Tommaso Fiore durante gli anni del Fascismo, insegnando latino e greco negli anni durissimi dal 1933 al 1942. L’altra verrà collocata davanti alla scuola dell’infanzia “Filippetto Salvemini”, alla cui istituzione contribuì Gaetano Salvemini, convinto sostenitore del carattere laico e non confessionale dell’istruzione, che, in una lettera richiamata nella deliberazione della Congregazione di Carità del 15 ottobre 1910, espresse il desiderio che “il futuro Asilo sia chiamato Asilo Filippetto, a memoria di un suo figlio e di tutta la famiglia perduta al terremoto di Messina”.
La cerimonia comincerà alle 10.30 proprio dal “Filippetto” in via Bari e poi si sposterà alle ore 12 al Liceo Classico. Interverranno il sindaco di Molfetta Paola Natalicchio e l’assessore alla Cultura Mongelli. Ci saranno momenti di lettura e animazione da parte degli studenti. Lungo Corso Umberto e in prossimità del Filippetto saranno, inoltre, collocati dei “papaveri rossi”, fiore simbolo dei caduti nei grandi conflitti mondiali, ovvero pannelli con citazioni di Gaetano Salvemini e di altri testimoni delle persecuzioni razziali e dei campi di sterminio.
Quella delle pietre di inciampo è un’idea dell’artista tedesco Gunter Demnig partita da Colonia nel 1995 per depositare, nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti, l’iniziativa è stata poi attuata in diversi paesi europei, sono presenti a Roma e a Torino, ma anche a Cinisi per ricordare le vittime della mafia.
“Riprendiamo questa idea – spiega il Sindaco Natalicchio – per fare memoria anche nella nostra città. Proprio come ci ha insegnato il nostro concittadino onorario Piero Terracina, sopravvissuto alle persecuzioni razziali e alla deportazione nel campo di sterminio Auschwitz nel 2014, quando in occasione del Viaggio della Memoria, con gli studenti a Roma abbiamo ‘calpestato’ le pietre d’inciampo del ghetto ebraico. Un viaggio che lo scorso anno ha portato gli studenti alla Risiera di San Sabba a Trieste per vivere un percorso di conoscenza diretta, ricordare e ripudiare la vergogna della Shoah”.
L’intenzione dell’amministrazione quest’anno nella Giornata della Memoria è quella di ricordare alla città come Molfetta fu crocevia di promozione della cultura democratica, antifascita e antinazista degli anni trenta e quaranta.
“A Molfetta – conclude il Sindaco – inauguriamo un sentiero di pietre d’inciampo da due importanti animatori dell’antifascismo, collocando una pietra davanti ai luoghi del loro insegnamento e impegno. Tommaso Fiore insegnò al Liceo, insieme a un altro importante antifascista, Carlo Muscetta. Fiore e Salvemini contribuirono a costruire nel periodo del fascismo una cultura di fiera opposizione al totalitarismo, terreno di coltura per l’odio razziale. Salvemini coltivando legami con i movimenti clandestini di Giustizia e Libertà e Fiore con la Torino antifascista di Pietro Gobetti e Augusto Monti. Pietre d’inciampo per consegnare al futuro della nostra comunità gli insegnamenti dei grandi maestri che hanno lottato per la libertà e la costruzione della democrazia nel nostro Paese”.
Molfetta, 23 gennaio 2016