L’idea è quella di creare proprio lì, all’interno di Palazzo Tattoli, una struttura in cui tra spazi espositivi e realtà aumentata, sarà possibile “ascoltare” il racconto della città, ammirare, attraverso un percorso di rampe, i ruderi del palazzo e l’evoluzione urbanistica della città, un museo cittadino da aprire ai turisti, alle scuole. Il progetto definitivo, realizzato d’intesa con la Soprintendenza, sarà ultimato entro i primi mesi del 2019, intanto, questa mattina, dopo cinquant’anni, sono stati rimossi i puntelli (pure sostituiti nel tempo più volte con un aggravio di spese per le casse comunali), che tenevano in piedi la struttura.
«Recuperiamo l’ultimo rudere della città vecchia, in stretta collaborazione con la Soprintendenza – sottolinea il sindaco, Tommaso Minervini – realizzando una struttura museale nel cuore di Molfetta, un luogo dove fare promozione del territorio, della nostra cultura, delle nostre bellezze artistiche e naturalistiche, e si potrà avere il racconto della città».
L’operazione di messa in sicurezza e rimozione dei puntelli, è stata messa a punto grazie ai lavori di messa in sicurezza realizzata, in questi mesi, dall’impresa Balacco.
«Abbiamo lavorato in condizioni di estrema difficoltà operativa ma – puntualizza l’ingegner Ignazio Balacco – ce l’abbiamo fatta. All’interno dell’immobile abbiamo trovato una serie di testimonianze, relative alle tipologie costruttive, alla distribuzione degli spazi, molto importanti da far conoscere a chi visiterà il sito».
Nel palazzo ci saranno spazi conservati a rudere, visibili.
Molfetta, 18 dicembre 2018
L’Ufficio stampa