“Sono stata in ospedale a portare la mia solidarietà ai medici che vivono con grande disorientamento quello che sta accadendo in queste ore”. Il sindaco di Molfetta Paola Natalicchio ha esordito così questa mattina nel corso della conferenza stampa convocata con il sindaco di Corato Massimo Mazzilli nell’area antistante l’ospedale “don Tonino Bello” di Molfetta, alla presenza di medici, consiglieri comunali, della presidente del tribunale del malato e dei rappresentati di associazioni di donatori Fidas e Consulta Femminile.
“Facciamo una battaglia contro questo piano di riordino con dati alla mano –ha aggiunto il sindaco Natalicchio – Nel sud barese restano nei due ospedali di base di Monopoli e Putignano oltre 300 posti letto. Nel nord barese, con la chiusura a Terlizzi, negli ospedali di base di Corato e Molfetta ci saranno meno di 160 posti letto, la chiusura di reparti, il taglio altri posti e di ambulatori. A Molfetta passiamo da 107 posti a 76, perdiamo il reparto di cardiologia, urologia e l’ambulatorio di pediatria che negli ultimi mesi era stato rafforzato con una seconda pediatra. Questa è la prima cosa che deve spiegarci il presidente Michele Emiliano”.
I dati sono riassunti in una infografica distribuita alla stampa. “Gli interventi di chirurgia – spiega il sindaco Paola Natalicchio – sono stati 803 nel 2014 e 787 nel 2015. L’indice chirurgico, che indica l’appropriatezza dei casi trattati e la complessità/gravità delle patologie, per l’Unità Operativa di Chirurgia che si sta ridimensionando è stato il più alto tra gli ospedali della nostra Asl. Chiediamo che i dati del nostro ospedale non siano calcolati e ricompresi nell’hub del San Paolo ma che vengano presi in considerazione esattamente quelli del nostro presidio, che nei reparti chirurgici ha una rapporto costo/ricavi produttivo. E invece si tagliano 8 posti letto e si elimina la cardiologia, fondamentale per interventi più complessi e per la funzionalità dello stesso pronto soccorso. Si chiude lo storico reparto di Urologia, anche questo con indici tra i più alti nell’ultimo anno, si smantella una equipe di medici, infermieri e operatori in favore di un reparto assente e tutto da costruire al San Paolo. Senza gli attuali reparti anche quelli che sono stati garantiti dal piano soffriranno, con il rischio di diventare presto improduttivi e finire nella prossima mannaia dei tagli, in cui a quel punto sarà chiuso tutto l’Ospedale”.
C’è infine la questione della pediatria e del punto nascita di Corato: “Chiude l’ambulatorio che eravamo riusciti a potenziare alcuni mesi fa e nell’ultimo anno aveva registrato 1200 accessi e effettuato 321 consulenze per il pronto soccorso. Chiude insieme alla UO di pediatria di Corato, da cui da tempo dipende. Cosa succederà ai bambini di Molfetta, Ruvo, Terlizzi, Giovinazzo? L’ambulatorio li segue per la pneumologia, le allergie, la dietologia. Con un afflusso importante e una consulenza pediatrica indispensabile al nostro pronto soccorso. Chiudendo anche la pediatria di Corato, insieme al punto nascita, i bambini di Molfetta dovranno dividersi tra i 10 posti letto di Bisceglie e i 12 del San Paolo di Bari. Senza poter più accedere allo SCAP (ambulatorio di consulenza pediatrica) di Bisceglie e senza nemmeno una OBI (Osservazione Breve Intensiva) pediatrica in zona. Non si garantisce così la sanità pubblica”.
“La battaglia sull’ospedale di Molfetta inizia adesso. E la faremo fino in fondo”, conclude il sindaco che relazionerà nel prossimo Consiglio Comunale.
Molfetta, 4 marzo 2016