FABBRICA DI SAN DOMENICO (24). Nell’antica Neviera è allestita la MOSTRA ETNOGRAFICA PERMANENTE DEL MARE presente a Molfetta dal 2005. Il progetto è nato grazie alla donazione della famiglia di Vincenzo Estere Uva di disegni e strumenti utilizzati durante tutta la sua vita, nella pratica quotidiana di maestro d’ascia. Il piccolo museo, realizzato e gestito dall’Archeoclub, ripercorre tutte le fasi della cantieristica navale, attività che insieme alla pesca ha segnato per secoli la storia di Molfetta e dei suoi abitanti. L’itinerario espositivo spazia dalla cantieristica navale tradizionale alle attività collaterali, quali l’industria delle reti da pesca, la produzione del cordame, fino agli attrezzi da lavoro, modellini e disegni di inizi Novecento.
CALA SAN GIACOMO (26). Il più antico porto di Molfetta, secondo le fonti di archivio conosciute, è la Cala di San Giacomo, insenatura distante circa 2 km a ponente della città vecchia. Varie testimonianze storiche indicano l’utilizzo di tale insenatura come porto attivo dal XII alla metà del XVIII secolo, probabilmente perché la cala, allora più ampia, offriva facile riparo ai naviganti. Dalla metà del 1500 l’Università di Molfetta provvedeva alla presenza di un guardiano di notte e di giorno nel porto di San Giacomo. Nel 1635 furono collocate due colonne per ormeggiare i vascelli e favorire il carico della merce. Il porto, che continuò ad essere frequentato fino agli inizi dell’Ottocento, andò poi completamente in disuso per l’utilizzo di altri approdi più vicini alla città.
Corrado Giaquinto
Tra i maggiori protagonisti della pittura nell’ambito del Rococò europeo, personalissimo interprete ed esponente di primo piano delle varie correnti di gusto che si intrecciano tra Napoli, Roma, Torino, Corrado Giaquinto nacque a Molfetta l’8 febbraio 1703 e morì a Napoli il 18 aprile 1766. Avviato inizialmente alla carriera ecclesiastica, si distinse per il suo talento artistico cosicché venne affidato al pittore Saverio Porta. in seguito si trasferì a Napoli al seguito di Monsignor De Luca, suo mecenate. Prestigiose le committenze a Torino e Roma, dove realizzò, tra l’altro, la volta della Cappella Ruffo nella Basilica di S. Lorenzo in Damaso, la volta e il coro di S. Giovanni Calibita sull’isola Tiberina ed il grande programma decorativo di S. Croce in Gerusalemme. Corrado Giaquinto ebbe l’incarico di primo pittore di corte a Madrid dal re di Spagna, Ferdinando VI, e poi direttore dell’Accademia di S. Ferdinando; alle sue soluzioni guardò anche F. Goya. Lavorò per i castelli reali di Aranjuez e del Buen Retiro presso Madrid e per l’Escorial. Molte sue opere si trovano nel museo del Prado, a Madrid. A Molfetta è possibile ammirare le tele raffiguranti la Madonna del Rosario (1739), nella chiesa San Domenico, la Madonna del Carmine con l’Arcangelo Raffaele e Tobia (1740) nella chiesa Santo Stefano, e l’Assunta (1753) custodita in Cattedrale. Numerosi disegni preparatori, tele e bozzetti sono presenti in collezioni private. Molto interessante la collezione Piepoli-Spadavecchia, custodita presso il Museo Diocesano.